L’Università LUMSA

1994 – La Comunità di Capodarco dell’Umbria (questo è il nome che ha sostituito sia quello di “Comunità di San Girolamo”, sia quello di “Centro Lavoro Cultura”) promuove a S. Girolamo la prima tranche della SUEOC: Scuola Universitaria Europea per Operatori di Condivisione; finanziata dall’UE sul Fondo occupazione Horizon, con l’intento di fare del tirocinio una matrice pedagogica primaria per formare operatori non solo professionalmente preparati ma anche fortemente motivati all’accoglienza dei soggetti deboli.

Di quella bella esperienza del 1994, sempre a S. Girolamo, si realizza nel 1997 la II e ultima tranche della SUEOC 1997/1998.

Con la poderosa spinta del finanziamento una tantum deciso a favore dell’iniziativa dalla Presidenza della CEI, si avvia a Gubbio, a titolo di didattica decentrata della L.U.M.S.A. di Roma, il Corso Universitario per la laurea di primo livello in Educatore Professionale. In esso assume dapprima la cattedra di Teologia II, alla quale più tardi affiancherà quella di Lingua e Letteratura Italiana.

13 maggio 2000: inaugurazione del primo anno accademico della Lumsa/Gubbio. Al centro il Deus ex machina dell’operazione: il prof. Raniero Regni, che Don Angelo ha avuto tra i suoi migliori alunni nel ventennio passato a insegnare Lettere Italiane e Latine al Classico Mazzatnti di Gubbio; alla sua destra il prof. Cesare Mirabelli, Presidente della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana; alla sua sinistra il prof. Giuseppe dalla Torre, Presidendete dell’Associazione Internazionale dei Giuristi Cattolici e Rettore Magnifico della Lumsa.

L’OPERATORE DI CONDIVISIONE
UN OPEATORE PROFESSIONALMENTE PREPARATO E UMANAMENTE (E, SE POSSIBILE, ANCHE CRISTIANAMENTE) MOTIVATO.

UN’OFFERTA FORMATIVA DI ALTISSIMO PROFILO
Grazie ad un sostanzioso contributo economico della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, a Gubbio esiste, fin dal 1999, un Corso universitario di laurea (triennale, I livello) in Scienze dell’Educazione e della
Formazione, percorso Educatore Professionale. Conferisce la laurea la prestigiosa Facoltà di Scienze dell Educazione e della Formazione della Lumsa (Libera Università Maria Santissima Assunta), di Roma.

Il Corso di Gubbio, grazie al fatto che la LUMSA è un’università cattolica che saldamente radica la sua azione pedagogica e didattica nell’humus del personalismo cristiano, ha inteso formare non solo operatori professionalmente ben preparati, ma anche personalmente motivati sia sul piano umano che sul piano religioso: è questo il senso della presenza della Teologia fra gli insegnamenti curriculari.

Ma fin dall’inizio a Gubbio ci siamo proposti di dare vita, sulla base solida del Corso per Educatore Professionale, ad un altro corso, che abbiamo chiamato CORSO PER OPERATORI DI CONDIVISIONE, specificamente destinato a chi vorrà spendere il titolo che ha acquisito con noi all’interno della Pastorale della Chiesa. Un’operazione che prende corpo nel prossimo anno accademico, 2006-2007. E la Scuola Diocesana di Teologia “Sant’Ubaldo” di Gubbio che conferisce a chi supera un apposito esame dopo averla frequentata
(contestualmente al Corso in Educatore Professionale) il titolo di Operatore di Condivisione.

LE LINEE DI FONDO DEL NOSTRO PROGETTO

Il Papa e Franco, che Don Angelo adottò 31 anni fa. Un riedizione metaforica della “Creazione di Adamo” di Michelangelo? Lo presenta al Papa il Vicepresidente della Capodarco Umbria, Diac. Roberto Revelant.

Le linee di fondo del nostro progetto ce le detta BENEDETTO XVI (DEUS CARITAS EST, N. 31):
Secondo il modello offerto dalla parabola del buon Samaritano, la carità cristiana è dapprima semplicemente la risposta ad una necessità immediata: gli affamati devono essere saziati, i nudi vestiti, i malati curati…
Oggi le Organizzazioni caritative,… a cominciare da quelle della Caritas,… devono fare il possibile, afiînché siano disponibili i relativi mezzi, atti a soccorrere i più deboli, ma soprattutto perché siano disponibili gli uomini e le donne che assumano tali compiti.
Continua Benedetto XVI: Per quanto riguarda il servizio che le persone svolgono per i sofferenti, occorre innanzitutto la competenza professionale: i soccorritori devono essere formati in modo da saper fare la cosa giusta nel modo giusto, pur non avendo scopo di proselitismo, le organizzazioni caritative di ispirazione cristiana sono impegnate a guidare i loro assistiti a quell’incontro con Dio in Cristo che susciti in loro l’amore e apra il loro animo all’altro. (cfr. Gal 5,6).

Le parole del Papa indicano, dunque, un binario preciso sul quale fare
avanzare un progetto formativo quale quello che la Diocesi di Gubbio intende
offrire alle Diocesi sorelle, alle Parrocchie e a tutte le altre Realtà che intendono proporre in chiave evangelica il proprio servizio ai meno fortunati.
Si evidenzia:
1° LA NECESSITÀ DI UNA BASE: il profilo del laureato in Scienze dell’Educazione e della Formazione, Percorso Educatore Professionale.
2° LA NECESSITA DI UN VALORE AGGIUNTO: in prima battuta l’insieme degli insegnamenti proposti della Scuola di Teologia e, in seconda e decisiva battuta, il tirocinio guidato.

LA BASE: L’EDUCATORE PROFESSIONALE
I’Educatore Professionale: a cura di Chi
Una piccola università, quella di Gubbio, dal respiro umano, retta da una convenzione fra
1. l’Università Cattolica LUMSA (Libera Università Maria Santissima Assunta) di Roma, alla quale competono per intero le responsabilità scientifica e didattica delle attività. Il Corso di Laurea richiede il possesso di un titolo di studio di scuola media superiore. L’ammissione al Corso è subordinata ad un colloquio ad hoc. La durata del Corso è di tre anni, al termine dei quali viene conferita la Laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione, Percorso Educatore Professionale, con la quale si può
accedere alle lauree specialistiche e ai masters di primo livello.

La frequenza alle lezioni e alle attività di tirocinio è obbligatoria.
Modalità diverse sono previste per gli studenti lavoratori.

2. la Comunità di Capodarco dell’Umbria ONLUS, associazione per la promozione integrale della persona, con particolare attenzione agli emarginati, nella forma preferenziale della vita autogestita e condivisa, che offre ai futuri Educatori Professionali un’esperienza di tirocinio a contatto ed a vantaggio di soggetti disadattati, bisognosi di vedersi accolti dalla comunità ecclesiale e civile. Durante il corso degli studi è possibile, sia per studenti che per studentesse che ne abbiano i requisiti, svolgere con la Comunità dl Capodarco dell’Umbria onlus il Servizio Civile Volontario (parzialmente retribuito e riconosciuto come CFU).

LA GESTIONE COMPLESSIVA è affidata ad un Comitato Tecnico Permanente, formato dai rappresentanti della LUMSA, della Comunità di Capodarco dell’Umbria ONLUS, della Diocesi di Gubbio (che stanzia annualmente un suo contributo finanziario), del Comune di Gubbio (che ha messo a disposizione la sede e ne sta allestendo una nuova – 12.000 mq. – nel quartiere di San Martino; lavori in via di ultimazione), dell’Associazione Fondazione Baldassini ONLUS, che cura la gestione economica dell’iniziativa e mette a disposizione borse di studio per agevolare il soggiorno a Gubbio degli studenti che vengono da fuori: un apposito bando ne specifica l’ammontare e le modalità di accesso.

L’EDUCATORE PROFESSIONALE: OFFERTO A CHI

Inserimento lavorativo. Coop. La Saonda: assemblaggi elettrici.

Inserimento lavorativo. Coop. La Saonda: falegnameria e corniceria.

Inserimento lavorativo. Coop. San Girolamo: coriandoli e articoli carnevaleschi.

Uno dei nostri centri diurni. Ergoterapia.

Residenza di Padule. Riabilitazione Fisioterapica.

Le prime lauree nella Sala delle Colonne della Residenza Comunale di Piazza Giordano Bruno. Il diploma di laurea viene consegnato dal Vescovo Emerito di Gubbio, S. E. Mons. Pietro Bottaccioli.

La discussione di un’altra tesi.

S.E. Mons. Riccardo Fontana, Arcivescovo di Spoleto e Delegato della CEU (Conferenza Episcopale Umbra) per la Caritas, consegna ad una neolaureata la ceramica in stile eugubino-moderno, appositamente realizzata per ricordare i primi studenti che si laurearono.

La strada che dall’Ucraina va in Sardegna passa per Rignano Garganico e per Gubbio. Famiglia aperta, piccola chiesa, nella vita di ogni giorno.

A tutti coloro che intendono impegnarsi in uno dei campi del lavoro sociale al quale abilita la laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione, percorso Educatore Professionale: strutture socio-educative pubbliche e private, strutture per minori, carceri, centri di pronto intervento, strutture assistenziali per disabili, strutture e servizi di salute mentale, strutture per anziani.
Da sempre abbiamo voluto che i nostri laureati fossero non solo muniti del titolo dovuto, ma anche capaci di farsi carico dei futuri loro “assistiti” a titolo interpersonale dimostrando nella loro prassi professionale e quotidiana di cogliere, prima di ogni altra cosa, la loro dignità di persona e di voler valorizzare le loro capacità, anche quando esse sono estremamente residuali.

L’EDUCATORE PROFESSIONALE: ATTIVANDO QUALI INSEGNAMENTI
Sul piano scientifico/professionale la LUMSA, con la sua Facoltà di Scienze della Formazione e dell’Educazione, costituisce una garanzia di assoluta eccellenza: quella sua facoltà da molti anni occupa il primo posto nelle classifiche appositamente stilate da La Repubblica, ogni anno, ai primi di agosto.
Gli insegnamenti (per un totale di 180 crediti formativi) si dividono in diverse aree, che opportunamente si integrano l’una con l’altra: Area pedagogica, metodologica e didattica, Area psicologica, Area sociologica, demo-etno-antropologica, politica ed economica, Area linguistico-letteraria, Area storico e geografica e storico-artistica, Area igienico-sanitaria, della salute mentale e dell’integrazione dei disabili, Area filosofica, Area scientifica, Area giuridica, Teologia.

L’EDUCATORE PROFESSIONALE: ATTRAVERSO QUALE TIROCINIO
Nel piano didattico della LUMSA/Capodarco/Gubbio il tirocinio non ha mai voluto essere una prevedibile riprova degli insegnamenti teorici, ma una matrice pedagogica autonoma, anche se complementare alla teoria, e di primaria grandezza. Giusta l’intuizione del Vico, secondo il quale Si conosce bene solo quello che si fa. La Comunità di Capodarco dell’Umbria ONLUS, che opera a Gubbio dal 1974 e a Perugia dal 1986, mette interamente a disposizione del percorso formativo degli studenti tutte le sue strutture: residenze, centri diurni, inserimento lavorativo, laboratori di ergoterapia, famiglie aperte che operano quotidianamente in osmosi con essa. In queste strutture dànno il meglio di sé un gruppo di operatori che sono stati sperimentati per anni e oggi si confermano giorno dopo giorno pienamente all’altezza del proprio compito. Ma nel territorio eugubino operano anche altre realtà, la cui disponibilità accrescerà di molto il potenziale formativo dell’esperienza di tirocinio: la Casa di accoglienza della Caritas, le cooperative sociali Corinzi 13 e Madre della Divina Provvidenza e Misericordia, l’Operazione Mato Grosso, una Pastorale Giovanile viva e pimpante.

I VALORI
I valori verso i quali la Comunità di Capodarco dell’Umbria cerca di rimotivarsi ogni giorno sono l’accoglienza senza riserve mentali, la condivisione della vita, nei suoi elementi materiali, spinta il più avanti che sia possibile, la formulazione di sempre nuovi progetti, personali e comunitari, per diventare tutti insieme liberi, responsabili, generosi, capaci di liberarsi e di liberare.

LE FORME
La prima forma è la creazione e la gestione di convivenze fra disabili e persone sane.

La seconda forma è ‘inserimento lavorativo personalizzato (tra lavoro ed ergoterapia).

La terza forma sono i servizi (riabilitazione fisica, recupero psichico.

IL VALORE PASTORALE AGGIUNTO: L’OPERATORE DI CONDIVISIONE
È ancora la Deus Caritas est, che al n. 31, parlando dell’impegno cristiano al servizio degli emarginati, ci insegna che la competenza professionale è una prima fondamentale necessità, ma da sola non basta. Si tratta, infatti, di esseri umani, e gli esseri umani necessitano sempre di qualcosa in più di una cura solo tecnicamente corretta. Hanno bisogno di umanità. Hanno bisogno dell’attenzione del cuore. Quanti operano nelle Istituzioni caritative della Chiesa devono distinguersi per il fatto che non si limitano ad eseguire in modo abile la cosa conveniente al momento, ma si dedicano all’altro con le attenzioni suggerite dal cuore, in modo che questi sperimenti la loro ricchezza di umanità. Sulla scorta di questo attualissimo insegnamento di Papa Benedetto XVI, il nostro Corso per Operatore di Condivisone individua l’obiettivo che lo qualifica, i destinatari ai quali si rivolge, la metodologia che intende adottare.

L’OBIETTIVO

Simone Martini, S. Martino divide il suo mantello con un povero, ASSISI, Chiesa Inferiore della Basilica di S. Francesco.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di formare figure pastorali capaci di portare la verità della carità nel tessuto del pensiero e della prassi cristiana, personale e comunitaria (Giovanni Paolo II) coniugando preparazione professionale e impegno pastorale a tenere viva e operante quella testimonianza della carità che, insieme con l’annuncio e la celebrazione, costituisce il prisma che identifica il profilo pastorale della Chiesa cattolica.

I DESTINATARI


Simone Martini, Avendo donato la propria veste ad un povero, S. Martino celebra Messa indossando lo straccio che gli ha procurato il suo Diacono, ASSISI, Chiesa Inferiore della Basilica di S. Francesco.

Il corso, aperto anche a coloro che sono interessati ad approfondire le tematiche che verranno affrontate, è specificamente rivolto a coloro che intendono dedicarsi ad un’efficace diaconia di promozione dell’uomo e della sua esistenza sociale nella prospettiva evangelica.

Barbara e Beatrice, la Segretaria della Lumsa/Capodarco/Gubbio, che ha portato in questi anni il peso maggiore dell’iniziativa.

LA METODOLOGIA
Il corso di formazione sarà impostato su una metodologia pastorale peculiare ai temi della carità, approfondendo due filoni tematici:

1) temi teologico-pastorali: la carità nella pastorale, la Dottrina sociale della Chiesa, la spiritualità della carità, la collocazione della carità nella teologia in genere e nella cristologia in specie;
2) temi sociali: povertà e nuove povertà, multietnicità, multiculturalità.

I docenti, scelti dalla Diocesi di Gubbio all’interno del corpo docente della LUMSA/Capodarco/ Gubbio, saranno affiancati da responsabili della Caritas individuati dalla Delegazione Regionale Caritas.

ALCUNI DEI NOSTRI LAUREATI
La nostra offerta formativa e rimasta nel libro dei sogni. La convenzione fra LUMSA e Comunità di Capodarco dell’Umbria, firmata dal Card. Furno e da Don Angelo, nel 2009 è stata sospesa, con la speranza di poterla riattivare quando si creeranno le condizioni perché il sogno diventi realtà. L’attività della LUMSA continua su altri filoni, come Laureare l’esperienza, sicuramente
molto significativi anch’essi. Ma il sogno rimane sempre lo stesso.

Al primo gruppo dei laureati (18 in tutto) è stata donata una ceramica ad memoriam, personalizzata con il nome di ciascuno. Il primo a laurearsi è stato Stefano Bocciolesi (primus inter pares: così recitava la scritta), che poi è entrato in seminario e oggi è prete e Vicerettore della Basilica di S. Ubaldo

 

Oggi e ieri: appena un passo. La prof. Carmela Di Agresti, dottissima preside della Facoltà di Scienze della Formazione della Lumsa, è anche membro autorevole delle Missionarie della Scuola, la congregazione fondata a Gubbio dalla prof. Luigia Tincani, allora giovanissima promotrice della vita cattolica, oggi proclamata Beata dalla Diocesi di Roma. Vorremmo tutti che il suo corpo potesse tornare a Gubbio, nello stesso Palazzo Pamphili nel quale tutto ebbe inizio negli anni ’30 del secolo XX.